Penale, Prova, Indizi e congetture, Cassazione, Sesta Sezione penale, Sentenza n. 48581 del 21/12/2022

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Penale, Prova, Indizi e congetture, Cassazione, Sesta Sezione penale, Sentenza n. 48581 del 21/12/2022

Passim

La qualificazione del compendio indiziario (la distinzione tra congetture e indizi) e così i limiti del potere di verifica rimessi in materia alla Corte di Cassazione, non senza rilevare che la distinzione tra indizio e congettura è ben nota sia in campo epistemologico sia nella giurisprudenza di legittimità.

Si afferma, con chiarezza, che in contrapposizione agli “indizi”, suscettibili di valutazione ai sensi dell’art. 192, comma 2, cod. proc. pen. e che costituiscono elementi di fatto noti dai quali desumere, in via inferenziale, il fatto ignoto da provare sulla base di regole scientifiche ovvero di massime di esperienza, il “sospetto” si identifica con la congettura, con un fenomeno soggettivo di ipotesi con prove da ricercare, ovvero con l’indizio debole o equivoco, tale da assecondare distinte, alternative – e anche contrapposte – ipotesi nella spiegazione dei fatti oggetto di prova (Sez. 5 n. 5209 del 11/12/2020, dep. 2021, Rv. 280408).

Sui poteri di controllo di questa Corte, con riguardo al procedimento inferenziale di valutazione del giudice di merito, si afferma che in materia di prova indiziaria, il controllo della Cassazione sui vizi di motivazione della sentenza impugnata, se non può estendersi al sindacato sulla scelta delle massime di esperienza, costituite da giudizi ipotetici a contenuto generale, indipendenti dal caso concreto, fondati su ripetute esperienze, ma autonomi da queste, può però avere ad oggetto la verifica sul se la decisione abbia fatto ricorso a mere congetture, consistenti in ipotesi non fondate sull'”id quod plerumque accidit”, e insuscettibili di verifica empirica, o anche ad una pretesa regola generale che risulta priva di una pur minima plausibilità (Sez. 1, n. 16523 del 04/12/2020, dep. 2021, Rv. 281385).

Fonte Suprema Corte di Cassazione

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