Trasporto aereo, La Iata: «Nel 2018 utili record per le compagnie aeree»

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Trasporto aereo, La Iata: «Nel 2018 utili record per le compagnie aeree»

L’anno prossimo l’utile salirà dell’11% a 38,4 miliardi, mentre i ricavi aumenteranno del 9,4% a 824 miliardi. Quasi la metà degli utili previsti l’anno prossimo sarà generata dai vettori nordamericani

Un fatturato globale di 824 miliardi di dollari, un utile netto da record (38,4 miliardi) e passeggeri al massimo storico (4,3 miliardi). Però, allo stesso tempo, un guadagno per viaggiatore di soli 8,9 dollari. Il 2018 sarà un altro anno positivo per l’aviazione prevede la Iata, la più grande associazione delle compagnie aeree, «ma con un utile che è dieci miliardi di dollari inferiore a quello di Apple», commenta il numero uno Alexandre de Juniac, sottolineando i bassi margini, anche se incrementati rispetto ai dodici mesi precedenti.

Secondo la Iata proprio l’utile passerà dai 34,5 miliardi di quest’anno ai 38,4 per il 2018 (+11%). Crescono pure i ricavi (da 754 a 824 miliardi, +9,4%). Ma sono notevoli le differenze tra le macroaree. «Quasi la metà degli utili previsti l’anno prossimo, pari a 16,4 miliardi, sarà generata dai vettori nordamericani», calcola Brian Pearce, capo economista della Iata. Questo si tradurrà in poco meno di 17 dollari da ogni passeggero. Il secondo mercato più profittevole sarà quello europeo con 11,5 miliardi nel complesso e 10 dollari per viaggiatore. Dopo un 2017 complicato le società mediorientali dovrebbero far registrare 600 milioni di profitti, 2,65 dollari da ogni persona che s’imbarca. Si fermerà la discesa del costo medio dei biglietti (andata e ritorno), a quota 355 dollari, ma in zone come l’Europa sarà più dispendioso spostarsi. «Non pensiamo a causa del processo di consolidamento nel settore in corso nel Vecchio Continente, ma perché i costi sostenuti saranno maggiori, a partire da quelli per il carburante», chiarisce al Corriere l’economista Pearce. «Per non parlare della mancata implementazione del cielo unico europeo (Single European Sky) – ricorda de Juniac – che costerà alle compagnie altri 3,1 miliardi di euro».

Fonte Corriere della Sera, Economia

Leonard Berberi

 

 

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