Ambiente, Industria 4.0, Verso un modello di economia circolare per l’Italia, Ministri Gian Luca Galletti e Carlo Calenda

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Ambiente, Industria 4.0, Verso un modello di economia circolare per l’Italia, Ministri Gian Luca Galletti e Carlo Calenda

Il presente documento ha l’obiettivo di fornire un inquadramento generale dell’economia circolare nonché di definire il posizionamento strategico del nostro paese sul tema, in continuità con gli impegni adottati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, in sede G7 e nell’Unione Europea.

Tale documento costituisce un tassello importante per l’attuazione della più ampia Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile approvata dal Governo Italiano il 2 ottobre 2017, contribuendo in particolare alla definizione degli obiettivi dell’uso efficiente delle risorse e di modelli di produzione più circolari e sostenibili anche grazie ad abitudini di consumo più attente e consapevoli. In questo quadro, la grande sfida che l’Italia, assieme ai Paesi maggiormente industrializzati, si troverà ad affrontare nel prossimo decennio è rispondere in modo adeguato ed efficace alle complesse dinamiche ambientali e sociali, mantenendo allo stesso tempo la competitività del sistema produttivo.

È necessario mettere in atto un cambio di paradigma che dia l’avvio ad una nuova politica industriale finalizzata alla sostenibilità e all’innovazione in grado di incrementare la competitività del prodotto e della manifattura italiana, e che ci costringa anche a ripensare il modo di consumare e fare impresa. L’Italia ha le caratteristiche e le capacità per farlo e deve cogliere questa opportunità per sviluppare nuovi modelli di business che sappiano valorizzare al meglio il Made in Italy e il ruolo delle Piccole e Medie Imprese (PMI).

La transizione verso un’economia circolare richiede un cambiamento strutturale e l’innovazione è il cardine di questo cambiamento. La trasformazione digitale del sistema produttivo e le tecnologie abilitanti la cd. industria 4.0 offrono già oggi soluzioni per rendere possibili ed efficienti produzioni più sostenibili e circolari. Per ripensare i nostri modi di produzione e consumo, sviluppare nuovi modelli di business e trasformare i rifiuti in risorse ad alto valore aggiunto, abbiamo bisogno di tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali creativi che plasmino il futuro della nostra economia e della nostra società.

Il sostegno alla ricerca e all’innovazione sarà pertanto un fattore determinante per dare impulso alla transizione, che concorrerà anche a rafforzare la competitività e a modernizzare l’industria.

Siamo convinti che gli obiettivi appena esposti siano largamente condivisi. Ne è una conferma l’esito della consultazione pubblica che ha avuto l’obiettivo di raccogliere in piena trasparenza i contributi di tutti gli operatori coinvolti sul tema dell’economia circolare.

La partecipazione alla consultazione è stata molto ampia: oltre 300 tra rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, piccole, medie e grandi aziende, associazioni, consorzi, organismi di certificazione e privati cittadini hanno fornito un contributo puntuale sia al documento che tramite le risposte al questionario. Questo dimostra che il “sistema Italia” è attivo e ha voglia di “fare” perché ha capito che l’economia circolare è un’opportunità di cambiamento ed innovazione.

Durante la consultazione è fortemente emersa da più parti la necessità di intervenire sui seguenti assi:

1) Revisione normativa al fine di semplificarne l’attuazione e migliorarne la coerenza;

2) Strumenti economici al fine di creare adeguati incentivi all’adozione di modelli di produzione e consumo circolari e sostenibili, promuovendo la transizione verso la riforma fiscale ambientale

3) Comunicazione e sensibilizzazione per informare i cittadini sui nuovi modelli di consumo, le amministrazioni centrali e locali sulle opportunità e i benefici legati al tema dell’economia circolare e favorire la collaborazione tra tutti gli attori dell’economia circolare – Pubbliche Amministrazioni, imprese, istituti di ricerca scientifica e tecnologica

4) Promozione della ricerca al fine di favorire l’innovazione e il trasferimento di tecnologie e la competitività dei settori industriali e della formazione di manager e tecnici per rispondere alle nuove esigenze dell’Economia Circolare

La misurazione della circolarità è un altro requisito essenziale per dare concretezza alle azioni da perseguire in materia di economia circolare, verso una maggiore trasparenza per il mercato e per il consumatore.

Vista la complessità del tema e la necessità di approfondimento, sulla base degli input raccolti durante la consultazione, abbiamo deciso di istituire un “Tavolo tecnico” congiunto finalizzato a individuare adeguati indicatori per misurare e monitorare la circolarità dell’economia e l’uso efficiente delle risorse a livello macro, meso e micro. Questo processo sarà svolto attraverso un confronto continuo con gli organismi pubblici competenti della materia e avrà geometria variabile, coinvolgendo, in relazione ai temi trattati, anche altri soggetti.

Le sfide, quindi, sono tante e molte di queste sono strategiche per il futuro del Sistema Italia.

In quest’ottica, questo documento deve essere visto come un punto di partenza, una base condivisa per la realizzazione di quello che sarà il vero e proprio “Piano di Azione Nazionale sull’Economia circolare” che dovrà indicare in modo puntuale gli obiettivi, le misure di policy e gli strumenti attuativi che saranno al centro del nuovo modello di economia circolare per l’Italia.

Lasciamo al prossimo Governo, che avrà il compito di elaborare il Piano di azione, un documento che ha il merito di essere il frutto di un processo ampiamente partecipato e condiviso.

Carlo Calenda Gian Luca Galletti

Fonte Ministero Ambiente

07 dicembre 2017

 

 

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