Imprese, Les Hénokiens, gli Enochiani 

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Imprese, Les Hénokiens, gli Enochiani 

Imprese Storiche e di successo, capaci e longeve

Un’associazione internazionale raggruppa le aziende familiari con almeno 200 anni di storia e in buona salute finanziaria.

Tre requisiti:

1) almeno 200 anni di storia,

2) la famiglia ancora alle redini,

3) conti economici in salute

Fra gli italiani, Beretta, Amarelli e Lanificio Conte

L’idea è stata dell’imprenditore francesce Gérard Glotin, amministratore delegato dell’impresa Marie Brizard, che nel 1981 ha pensato a un’associazione che mettesse insieme le forze e le esperienze delle imprese familiari più longeve.

Il nome – Les Hénokiens, gli Enochiani – richiama la figura biblica di Enoch. Padre di Matusalemme e bisnonno di Noè, secondo tradizione visse 365 anni e poi ascese in paradiso senza morire. E quale miglior augurio per un’azienda, se non quello di vivere per sempre?

L’associazione Les Hénokiens

Una volta avuta l’intuizione, Glotin si mise alla caccia delle aziende che dovevano avere tre caratteristiche stringenti: almeno 200 anni di storia, la famiglia ancora alle redini, conti economici in salute.

A mobilitarsi nell’impresa, 164 Camere di Commercio e 25 attaché commerciali, che stilarono un primo elenco di 74 società, per poi arrivare ad ammettere all’esclusivo club solo un terzo di queste.

Attualmente, i membri dell’associazione sono 48:

13 francesi, 11 italiani, 9 giapponesi, 4 tedeschi, 3 svizzeri, 2 olandesi, due belgi, un inglese, uno spagnolo e un austriaco.

Sono rappresentati quasi tutti i settori, dall’industria pesante al tessile, dall’alimentare ai gioielli, dalla finanza all’edilizia.

L’obiettivo dell’associazione è far crescere i suoi membri nel mondo attraverso una filosofia comune:

il valore del concetto di azienda familiare, vista come valida alternativa a quella multinazionale.

I membri dell’associazione non sono in competizione.

Non si scambiano servizi, ma solo idee.

Le aziende italiane

Fra le 11 imprese italiane figura la calabrese Amarelli, che commercia in liquirizia già dal lontano 1500.

A raccontare la sua storia, oggi a Rossano c’è anche il Museo della liquirizia.

Esponente di spicco è poi la Fabbrica d’armi Pietro Beretta, fondata nella lombarda Gardone Val Trompia e oggi saldamente nelle mani della 15esima generazione familiare.

Il comparto più gettonato fra gli Hénokiens è quello di vini e liquori, in cui spiccano realtà italiane di peso come la distilleria Nardini, di Bassano del Grappa, e il produttore di vino Guerrieri Rizzardi di Bardolino, sulla sponda veronese del lago di Garda.

Altro esempio di resistenza nel tempo è il Lanificio Conte di Schio, fondato nel 1757.

Il nucleo originario dell’opificio è un importante esempio di archeologia industriale.

E ancora: l’armatore Augustea, la Cartiera Mantovana, il lanificio Fratelli Piacenza (che oggi si dedica soprattutto a filati di pregio), Garbellotto (specializzato in legno: dalle botti al parquet), la fonderia veneta Colbachini che da tre secoli realizza campane con il metodo originale di Benvenuto Cellini.

Merita infine una menzione il lanificio e cappellificio piemontese Vitale Barberis Canonico, fondato nel 1663. Particolarmente attento alle tematiche ambientali e delle risorse umane, si è dato un codice etico, per minimizzare l’impatto sul territorio e massimizzare la soddisfazione dei suoi dipendenti.

I segreti del successo

La longevità delle aziende non dipende dal caso.

È la stessa associazione ad aver tracciato una sorta di identikit dei suoi membri:

“Gli Hénokiens si distinguono per caratteristiche specifiche: il rispetto per la qualità dei prodotti e delle relazioni umane, il know how trasmesso con passione da una generazione all’altra e il continuo interrogarsi sui risultati.

Il loro esempio rappresenta un messaggio di speranza per tutte le imprese familiari, specialmente quelle che formano il tessuto economico e sociale del futuro”.

Nel corso della sua attività, questo particolarissimo club ha fra l’altro coinvolto alcune delle università più blasonate (INSEAD, Bocconi, Harvard…) perché studiassero le case history dei Matusalemme del business, alla ricerca dei segreti della loro longevità e prosperità.

Fra gli elementi strategici evidenziati, figurano la capacità di mantenere salda la specificità legata alle peculiarità della famiglia fondatrice, l’attenzione ai valori (qualità, condizioni di lavoro, ecosostenibilità), l’abilità nell’intessere reti e il saper conciliare la tradizione con l’innovazione.

01 febbraio 2019

The van

Fonte Borsa italiana

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