Rapporto Scenari Industriali CSC: l’industria oggi nel mondo Cina e Stati Uniti restano in testa nella classifica dei paesi industrializzati con quote invariate di valore aggiunto mondiale rispettivamente al 29,5% e al 19,0%. Stabile anche la 7a posizione dell’Italia con una quota costante del 2,3%
Cina e Stati Uniti restano in testa nella classifica dei paesi industrializzati con quote invariate di valore aggiunto mondiale rispettivamente al 29,5% e al 19,0%. Stabile anche la 7a posizione dell’Italia con una quota costante del 2,3%, il secondo miglior piazzamento europeo dietro alla Germania, al 5° posto. E’ quanto emerge dal Rapporto Scenari Industriali del Centro Studi Confindustria, presentato a Roma in un seminario che ha visto la partecipazione del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e del Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda.
Dopo un biennio di debolezza, il commercio mondiale è ripartito a buoni ritmi alla fine del 2016: quest’anno è atteso espandersi del 4,1%, nel 2018 del 3,5%. È sostenuto dal nuovo ciclo globale degli investimenti e più in generale dalla risalita del manifatturiero che guida la crescita. In Italia l’export sta registrando una notevole performance: dal 2010 è aumentato, a prezzi costanti, del 3,2% medio annuo, un ritmo sostanzialmente uguale a quello tedesco. La produzione dall’inizio del 2013 al terzo trimestre 2017 è cresciuta del 7,2%, con un incremento quasi doppio rispetto a quello del PIL. Proseguendo al passo attuale, il recupero dei livelli persi durante la crisi avverrebbe nel 2021.
Il recupero dell’industria italiana sta avvenendo nonostante una crescita ancora troppo debole dei prestiti alle imprese, e nonostante la crescita dell CLUP, che dal 2007 al 2016 è aumentato di un corposo 15,2%, erodendo ulteriormente la competitività di costo delle imprese italiane rispetto alle tedesche, francesi e spagnole. L’impatto della tecnologia digitale sulle imprese e sul mondo del lavoro si estenderà rapidamente in modo diffuso e profondo e non sappiamo prevedere quale sarà l’effetto complessivo e a livello globale sull’occupazione. Per migliorare la capacità delle imprese gli investimenti in innovazione tecnologica hanno un ruolo cruciale.
Fonte Centro Studi Confindustria 08_17 Novembre 2017