Industria italiana, Export, Potenzialità per la nostra economia, Accordo tra Ue e Mercosur

Studio Legale Mazza > News  > Industria italiana, Export, Potenzialità per la nostra economia, Accordo tra Ue e Mercosur

Industria italiana, Export, Potenzialità per la nostra economia, Accordo tra Ue e Mercosur

“Dobbiamo cogliere questo momento. Le potenzialità per la nostra economia sono consistenti, l’area dell’America Latina culturalmente è vicina a noi, le radici comuni sono importanti. Si percepiscono le affinità e la volontà di fare business con le imprese italiane. Dobbiamo muoverci ora, come Italia e come Europa. Ed è fondamentale attuare l’accordo tra Ue e Mercosur: si aprirebbe per le nostre imprese l’accesso preferenziale ad un’area di 270 milioni di consumatori. Altrimenti lasciamo il campo libero ad altri, a partire dalla Cina che sta già allargando la sua presenza”. Così la Vice Presidente di Confindustria.

La Vice Presidente di Confindustria, che ha guidato la delegazione imprenditoriale durante la visita del Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale nei due paesi dell’America Latina, ha detto che: “Il ministro degli Esteri ha deciso di seguire da vicino paesi ad alto potenziale come Argentina e Brasile, in un momento in cui si stanno riconfigurando intere catene globali del valore. Il nostro export sta raggiungendo grandi traguardi, ma occorre definire le strategie per individuare nuovi mercati di sbocco e rafforzare la nostra quota quelli in cui già siamo presenti, aumentando le esportazioni e potenziando le collaborazioni industriali”.

Argentina e Brasile sono due paesi differenti, ma entrambi hanno creato grandi aspettative di sviluppo e aprono nuove prospettive: “Se gli sforzi di Milei per ridurre l’inflazione e modernizzare l’economia produrranno risultati concreti il paese potrebbe sperimentare una svolta significativa. La nostra presenza è molto diversa nei due paesi: in Argentina ci sono circa 250 imprese e l’interscambio è sui 2 miliardi di euro; in Brasile sono circa 1000 e l’interscambio è cinque volte superiore, intorno ai 10 miliardi di euro.

Dobbiamo sostenere le PMI, anche valorizzando la preziosa funzione di apripista svolta dalle grandi, soprattutto quelle radicate da tempo in questo mercato. Dagli incontri con le organizzazioni imprenditoriali argentine e brasiliane è emersa grande aspettativa nei nostri confronti cui intendiamo dar seguiti concreti con iniziative mirate”.

I settori dove si può realizzare una maggiore collaborazione sono molti, anche se “in entrambi c’è grande disponibilità di materie prime e minerali, preziosi per le transizioni e il nostro sistema produttivo può fornire processi, tecnologie, macchinari, know-how.

Una combinazione vincente.

Ma esistono grandi opportunità anche in altri settori, quali l’agroalimentare, i macchinari, le infrastrutture, ovviamente l’energia, ma anche le tlc, la siderurgia, il trattamento delle acque. Sono infatti lieta che alcune nostre importanti associazioni come Ance, Anima e Federunacoma abbiano partecipato alla missione”.

A proposito delle caratteristiche vincenti delle imprese italiane, la Vice Presidente di Confindustria ha ricordato che “le nostre aziende dispongono di assolute eccellenze e hanno grandi capacità di adattamento.

Rispetto ai concorrenti riusciamo a fornire prodotti su misura per rispondere alle esigenze dei clienti insieme a una grande capacità di innovazione.

È ciò di cui hanno bisogno le imprese di oltre oceano che devono affrontare grandi ristrutturazioni.

Anche nella formazione ci possono essere collaborazioni e ne abbiamo parlato: Argentina e Brasile hanno una società giovane, da formare.

Può essere per noi una risorsa per le competenze che ci mancano”.

Infine, la Vice Presidente ha toccato un tema molto importante per le imprese italiane che è la firma dell’accordo Ue-Mercosur: “Vorremmo che si arrivasse alla conclusione definitiva e che l’accordo entrasse in vigore superando le resistenze di alcuni importanti partner europei.

Si ridurrebbero i dazi che ancora penalizzano i rapporti commerciali e si doterebbero le due regioni di una cornice di collaborazione su moltissimi temi fondamentali con un impatto sull’export europeo verso l’area Mercosur che la UE ha stimato di oltre il 50% a fronte di un aumento delle importazioni di un quinto, ossia del 10% creando 390mila posti di lavoro in più in Europa.

Ripeto: se perdiamo questo momento rischiamo per il futuro di restare spiazzati dall’avanzare di altri”.

10 ottobre 2024

Fonte Confindustria

News by Mazzalex